Pitaya
Il “frutto del drago” o “dragon fruit” è tra i più anomali e bizzarri fra i frutti tropicali. Assomiglia a una palla di fuoco e il suo involucro ricorda le fiamme sputate dalle fauci del drago. Esternamente è di colore rosso, mentre all’interno presenta una polpa bianca cremosa con dei semini neri commestibili; esiste anche una varietà di pitaya dalla polpa rossa.
Il gusto si avvicina a una combinazione insolita tra kiwi e pesca, il sapore è delicato e acquoso. La pitaya è una pianta grassa originaria del Messico, ma oggi coltivata anche in Asia, in Israele, a Cipro e nelle Hawaii. Ciò che colpisce di questo frutto tropicale è la bellezza del suo fiore: si apre solo la notte e come le farfalle, ha una vita brevissima: dura solo un giorno. La pitaya è un alleata preziosa per il nostro organismo perché:
- ha un elevato contenuto di vitamine: vitamina A, C e le vitamine del gruppo B. Proprio le vitamine del gruppo B trasformano in fretta lo zucchero in energia, combattendo la spossatezza, lo stress e il nervosimo. La vitamina del gruppo B3 aiuta la corretta circolazione e la salute della pelle, il buon funzionamento del sistema nervoso e dello stomaco;
- Ha proprietà disintossicanti: le phytoalbumine purificano il sangue e il fegato e favoriscono l’escrezione dei metalli pesanti e delle tossine dall’organismo;
- le fibre presenti in questo frutto tropicale disintossicano l’intestino e sono un valido aiuto contro la stitichezza;
- la pitaya ha anche proprietà diuretiche: depura l’organismo contrastando l’accumulo di liquidi in eccesso e la cellulite;
- è un frutto particolarmente indicato se stiamo facendo una dieta per perdere qualche chilo in eccesso: favorisce il senso di sazietà, è ipocalorico ( 36 Kcal per 100 grammi) e regola il livello di zuccheri nel sangue.
- le proteine contenute nella polpa la rendono una frutta esotica utile allo sviluppo dei muscoli ed è consigliata agli atleti e agli sportivi.